Penso che la chiesa debba vergognarsi,gente convinta di sapere cosa è giusto e cosa no.Eluana è stata prima di tutto una persona,questo basta e avanza per dover portare rispetto e non sciacallaggio. Mi riferisco anche a servizi giornalistici allucinanti,5 minuti in cui vengono descritti passo passo i dolori e i dettagli di una persona morente.Penso però anche che non sia giusto far finta di niente,perchè questo caso serva per il futuro (ovviamente sperando che il governo non aggiunga una cagata di legge alle tante che ha già fatto).Penso ci debba essere libertà di scelta;chi contesta il fatto che Eluana non abbia deciso in prima persona cosa fare dico che da anni il padre aveva assunto la piena responsabilità legale,quindi è una contestazione che non regge.17 anni in stato vegetale non è vita.Certo,ci vuole anche una cultura della morte,e qui non sono d'accordo sulla metodologia medica utilizzata:togliere progressivamente acqua e cibo si avvicina più ad una tortura che ad altro.In tanti paesi europei esiste l'eutanasia,parola che terrorizza i più,con i dovuti paletti:io sono a favore dell'introduzione di questa nel nostro paese.
2 commenti:
sono d'accordo fede. i telegiornali delle ultime settimene mi hanno infastidita, non è vita a quel livello e per quanto fior fior di medici abbiano affermato che il suo corpo non avrebbe sofferto della mancanza di cibo e acqua, io resto dell'idea che un metodo più rapido e indolore ci sarebbe potuto essere... l'eutanasia che tanto si contesta a mio parere non è poi così sbagliata in casi come questo.
-silvia-
A dire il vero, per quanto ai più possa impressionare l'idea di morire di sete e fame, c'è da dire che effettivamente lei non avrebbe potuto nè sentire gli stimoli di sete/fame, nè sentire dolore a causa della lesione cerebrale che aveva. L'idea è scioccante ovviamente, in realtà non ha sentito nulla. Una puntura sarebbe stata più semplice, ma finchè abbiamo come vicini di casa il Vaticano...
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